Antonio Santangelo
lavora per Format_Lab, il laboratorio semiotico del Virtual Reality & Multi Media Park, e per l’Università degli Studi di Torino.
Per Format_Lab, realizza campagne di comunicazione intermediali per le imprese e format audiovisivi multipiattaforma (programmi televisivi, videogiochi, installazioni multimediali, video). Inoltre, conduce progetti di ricerca sui nuovi media, finanziati dall’Unione Europea.
Per l’Università degli Studi di Torino, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Scienze e Progetto della Comunicazione, insegna o ha insegnato Semiotica, Semiotica della Pubblicità, Semiotica del Multimedia, Semiotica del Testo, Semiologia del Cinema e Teoria della Narrazione.
Ha lavorato anche presso le università di Bologna (Scienze della Comunicazione), Milano (Iulm e San Raffaele), Palermo (Facoltà di Architettura) e San Marino (Dipartimento della Comunicazione)
Abstract dell’intervento: il linguaggio di Second Life
Analisi semiotica comparata delle strategie di comunicazione delle aziende nella First e nella Second Life.
Partendo dallo studio comparato delle strategie di comunicazione delle più famose industrie automobilistiche (Mercedes, Bmw, Renault, Mazda, Toyota), si cercherà di definire il linguaggio con cui si veicolano i valori e l’immagine delle marche e dei prodotti su Second Life, distinguendolo da quello dei media più tradizionali.
È meglio costruire un mondo virtuale che sia la copia perfetta della realtà, oppure l’automobile e gli showroom, su Second Life, devono avere delle proprietà particolari?
“I termini qualità e valore in SL assumono nuovi significati. Per esempio, un anello che ha molti scripts. Quello sì che ha un valore in SL” (Gerosa, 2007, p.106)
“Gli studi di consulenza realizzano importanti edifici di rappresentanza che poi restano vuoti. Queste persone non capiscono una cosa: che SL è tutto basato sulle relazioni sociali, non sulle architetture magniloquenti” (Gerosa, 2007, p. 96)
Come dimostrano queste citazioni, la problematica del linguaggio specifico del medium si trova al centro di tutte le riflessioni delle imprese che si confrontano con Second Life. Una metodologia d’analisi semiotica può fornire gli strumenti necessari per comprendere cosa si aspettano gli utenti, come leggono lo spazio virtuale e la loro esperienza al suo interno, ma anche come costruire ambienti ed eventi che vengano correttamente interpretati ed adeguatamente valorizzati dai media di massa: la chiave del successo di una campagna pubblicitaria su Second Life dipende da come questa si inserisce nell’immaginario e nelle pratiche di comunicazione dei suoi principali destinatari.